Studio Immobiliare Dolfi

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Vademecum per l'acquisto

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Occhio allo stress

 

L'acquisto di una casa, in particolare se destinata a prima abitazione, è sicuramente un evento piuttosto raro e va considerato inoltre che, nella maggior parte dei casi, la somma necessaria all'acquisto è spesso molto vicina, se non superiore, alle disponibilità del compratore, tanto da costringerlo a ricorrere ad un mutuo bancario. Quindi chiunque si accinga all'acquisto di un immobile si troverà in una più che comprensibile situazione di particolare stress emotivo, il che, aggiungendosi a tutte le altre problematiche da affrontare, contribuirà negativamente ad una serena analisi della situazione. Quindi, il mio primo consiglio, è sicuramente quello di affrontare il tutto con tranquillità e senza farsi prendere dallo sconforto anche se, all'inizio, sembrerà impossibile trovare la casa desiderata.

 

Domandare è lecito.

 

è molto importante imparare a districarsi nel mondo delle inserzioni immobiliari e saper valutare attentamente ognuna di esse. Per avere un quadro esatto degli immobili già visti o da vedere, preparatevi una lista esatta delle domande e delle caratteristiche che l'immobile che state cercando deve avere, così da evitare inutili perdite di tempo e spiacevoli delusioni.

 

"Faccia a faccia" è meglio

 

Comunque, consiglio sempre il contatto diretto con il vostro interlocutore: recarsi di persona all'agenzia immobiliare prescelta è sempre il modo migliore per trattare un affare immobiliare. Non è infatti facile spiegare per telefono le proprie esigenze; si pensi a quante diverse caratteristiche può avere un immobile sia pur della stessa metratura: zona, piano, luminosità, distribuzione degli interni, stato di manutenzione, terrazze, giardino, posto auto, box, cantina, rifiniture interne; e ancora: lo vogliamo in un condominio, oppure si preferisce una villetta? E di quale epoca? Le variabili sono veramente tante e molti acquirenti, sottovalutando questo aspetto, fanno l'errore di non fornire tutti i dettagli necessari affinchè l'agente immobiliare abbia un'esatta raffigurazione dell'immobile desiderato dal cliente. Non attribuite all'agente immobiliare capacità medianiche: è solo una persona che sta cercando di fare al meglio e nell'interesse di tutti, il proprio lavoro! Così facendo si rischia di perdere molto tempo, prima di riuscire a vedere l'abitazione giusta.

 

Più di una visita

 

Una volta trovato ciò che sembra fare al proprio caso, sarà bene visitare l'immobile più di una a volta e ad orari diversi, in modo da poterne facilmente capire qualità e difetti. Non abbiate troppa fretta, tuttavia ricordatevi che quella casa interesserà sicuramente anche ad altri, quindi non siate indecisi e, se fa per voi, non sperate di trovarne un'altra simile a minor prezzo: domani potrebbe essere troppo tardi!

 

 

Le procedure

 

L'agenzia immobiliare, con molta probabilità, vi chiederà di sottoscrivere una "proposta di acquisto" come previsto dall'articolo 1329 C.C. E' interesse dell'acquirente che il proprietario accetti in forma scritta la sua offerta, così da dare validità al contratto. La proposta deve essere rivolta al proprietario dell'immobile, così come qualunque somma di denaro eventualmente lasciata in deposito dovrà essere sotto forma di assegno intrasferibilmente intestato al proprietario medesimo.

E' altrettanto necessario che nella proposta sia riportata l'esatta descrizione dell'immobile, così come la sua destinazione d'uso, il prezzo offerto e le condizioni di pagamento, senza mai dimenticare di mettere per iscritto qualunque altra condizione sia ritenuta indispensabile per la positiva conclusione dell'affare.

 

Nuda proprietà e usufrutto

 

La proprietà di un immobile può essere scissa, per così dire, in due precise componenti: da una parte l'usufrutto, ovvero la facoltà di godere del bene immobile e dall'altra la nuda proprietà, ovvero l'intestazione formale del bene medesimo.

Ne consegue che, l'usufruttuario, senza essere proprietario dell'immobile, ha il pieno diritto di disporne a proprio piacimento: abitarci o anche cederlo in locazione; non avendo, però, la possibilità di modificare la destinazione economica o destinazione d'uso dell'immobile, in modo da salvaguardare anche gli interessi dell'intestatario della nuda proprietà.

E' importante anche sottolineare che, non essendo l'usufrutto trasmissibile agli eredi, con il decesso dell'usufruttuario, esso si riunirà automaticamente alla nuda proprietà, senza il pagamento di particolari imposte, essendo sufficiente una semplice voltura catastale.

L'usufrutto può anche essere ceduto a terzi, ma si estinguerà comunque, con la morte del cedente. In buona sostanza, mia cara signora, Lei può senz'altro cedere la nuda proprietà della Sua casa, realizzandone un'interessante somma di danaro che, ben investito, potrà sicuramente contribuire al miglioramento del suo tenore di vita.

 

Valore della nuda proprietà

 

Per calcolare il valore della nuda proprietà esistono tabelle piuttosto precise. Ovviamente, più giovane sarà l'usufruttuario, minore sarà il valore della nuda proprietà. Le faccio un esempio: poniamo che il suo quartiere valga 300 milioni e lei abbia settanta anni; in questo caso potrà realizzare circa 180 milioni dalla vendita della nuda proprietà.

Si ricordi però che, alla sua morte, gli eventuali eredi, non potranno più ereditare nè la casa, nè - come già detto - l'usufrutto. Le consiglio, pertanto, di prendere attentamente in esame questa importante considerazione; in particolare, in presenza di figli.

Tenga inoltre presente che l'usufruttuario è tenuto a pagare le tasse gravanti sull'immobile, le spese condominiali e le spese di ordinaria manutenzione (in alcuni casi anche una piccola parte delle spese di straordinaria manutenzione).

 

Diritto di uso o abitazione

 

Se le sembrasse, però, troppo oneroso mantenere l'usufrutto, c'è un'altra possibilità di alienare il proprio immobile, senza rinunciarne al possesso: vendere la totale proprietà, riservandosi il diritto di uso o abitazione.

In questo caso, chi si riservi tale diritto dovrà solo pagare i normali oneri condominiali al pari di un normale inquilino, restando a carico del nuovo proprietario tasse e straordinaria manutenzione.

Per contro, il titolare di tale diritto che, al pari dell'usufrutto, si estinguerà al suo decesso, non potrà in alcun caso cedere, neanche sotto forma di locazione, il diritto acquisito.

Diventerà anche più complicato calcolare il valore dell'unità immobiliare; consiglierei, in questo caso, di avvalersi dei servigi di un'accredita Società Immobiliare.

Concludendo: chi avesse la necessità di arrotondare la propria pensione e disponesse di una proprietà immobiliare, scegliendo una delle due possibilità sopra esposte, potrà trasformare la propria casa in danaro contante, senza affatto rinunziare al piacere di abitare nel calore delle mura domestiche